
PER GENTILEZZA,
PER CURIOSITÀ,
PER PURA FORMALITÀ,
PER QUELLA PARTICOLARE SENSIBILITÀ VERSO L'ARTE CHE CI SPINGE AD OSARE SEMPRE DI PIÙ...
PER QUEL SESTO SENSO ARTISTICO CHE CI RENDE UNICI E COMPLESSI...
Vi ASPETTO
SABATO 31 MAGGIO 2008
DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 22:00
PRESSO L'AULA CONSILIARE DEL COMUNE DI SOLARINO (Piazza del Plebiscito)
“Adesso è il mio tempo. Smessi i panni di Penelope, bruciata Itaca, ucciso Ulisse, mi mostro al mondo nella nudità di Elena. Godere e succhiare la vita fino al midollo amaro della non-esistenza. Annullandomi nella mia vanità di essere ed esaltandomi nella vacuità delle cose”. Così Lombardo M., citando uno dei suoi tanti “frammenti del mio essere-pensiero-azione” (in corso di stampa), commenta “FRAMMENTAMENTE”, la sua personale di fotografia, pittura e poesia che si inaugurerà sabato 31 maggio c.m. presso l’Aula Consiliare del Comune di Solarino a partire dalle ore 15:00 fino alle ore 22:00.
Urlano con sfrontatezza i colori, le tinte, le forme, le immagini nelle opere di quest’artista che si autodefinisce un “comunicatore liquido” come figlia legittima della sua epoca, citando Zygmunt Bauman, uno dei più acuti sociologi ed osservatori al mondo, a cui si deve la folgorante definizione di “modernità liquida” per sottolineare ed esaltare la frammentarietà, la fragilità, l’incertezza e la temporaneità che oggi caratterizzano prepotentemente ed inevitabilmente qualsiasi forma di interelazione umana ed affettiva e qualsiasi rapporto sociale, politico ed economico, siano essi già presenti o soltanto accennati.
Il punto di partenza è sempre un’immagine fotografica, autoritratti dell’artista rielaborati e sviscerati nei colori e nelle forme che debordano e occupano prepotentemente lo spazio della tela.
Nuvole cromatiche dalle tonalità forti, decise, mai incerte, che trasmettono un certo disordine panico, e su queste si inseriscono dei segni, delle parole, spesso i titoli delle opere stesse, spesso le impronte della mano dell’artista moltiplicate all’infinito e semioticamente equivalenti ai caratteri come chiave di lettura e come firma unica e univoca dell’opera.
Il tutto si trasforma attraverso l’imprevedibile accostamento di colori, sapientemente orchestrati e l’uso di vernici e tinte industriali mai delicate ma sempre matericamente presenti, quasi un grido di disperazione della ragione vinta dall'eco dell'irrazionale: “Il mio pensiero vacilla, la mia follia è più vera che mai”.
Sono opere drammaticamente vive nella loro interezza, alle volte cupe nella loro essenza, ma, proprio per questo, attirano e catturano lo sguardo ed è nel particolare, nel dettaglio, avvicinandosi, che se ne apprezza e se ne scopre la graduale ma sistematica qualità organica, la caratteristica liquida.
“FRAMMENTAMENTE è una sorta di reportage-testimonianza, afferma l’artista. Le mie opere sono frutto di un delicato lavoro di “Art Therapy”, intrapreso con la consapevolezza di svelare ed illuminare zone d’ombra che alle volte attanagliano e rendono silenti i complessi labirinti della mente; questo progetto è come un viaggio all’interno della mia mente per mettere a nudo la mia coscienza, che nella sua incrollabile determinatezza presenzia alla propria celebrazione senza esistere, al di là della propria storia, al di là della propria immagine riflessa, catturata e consumata”.