mercoledì 30 giugno 2010
PAIN AND COMPLAIN
I don't wanna talk
about the things we've gone through.
Though it's hurting me
now it's history.
I've played all my cards
and that's what you've done too.
Nothing more to say.
No more ace to play.
Somewhere deep inside
You must know I miss you.
But what can I say
rules must be obeyed.
But I was a fool, playing by the rules.
lunedì 28 giugno 2010
venerdì 25 giugno 2010
giovedì 24 giugno 2010
LA VITA E' UNA SCACCHIERA!
METAMORPHOSIS OF SOUL
martedì 22 giugno 2010
IL MONDO PERFETTO
IO, caos umano, nebulosa di confusi elementi, mi muovo tra mondi finiti – popoli dalle leggi complete, i cui pensieri sono classificati, i sogni organizzati, le visioni elencate nei registri. Perfino le loro virtù sono misurate e le colpe pesate.
Mangiare, bere, dormire, coprire le proprie nudità, ed essere stanchi nel tempo dovuto.
Lavorare, giocare, cantare, danzare e poi giacere immobili quando l’orologio batte l’ora.
Pensare questo, credere quello. E poi cessare di pensare e credere quando una certa stella sorge all’orizzonte.
Elogiare con prudenza, biasimare con cautela.
Amare secondo un ordine stabilito.
Derubare il prossimo con un sorriso.
Distruggere un’anima con una parola.
Bruciare un corpo con un respiro.
Adorare gli dèi convenientemente.
Gabbare i diavoli astutamente.
Poi dimenticare tutto, come se la memoria fosse morta.
Ma perché Dio io mi trovo qui: Io, verde seme di passione inesausta, tempesta folle che non vola né a oriente né ad occidente, frammento sconvolto di un pianeta arso?
Perché sono qui, o Dio delle anime perdute, tu che sei perduto tra gli dèi?
giovedì 17 giugno 2010
I DON'T CARE IF IT HURTS
AUTOBIOGRAFIE PORNOGRAFICHE
FROM "SUSSURRO DELLA PUTTANA VIRGINALE"
Bianca carne-di-velluto, ti offri come sai essere, come sempre sei, puttana e virginale, amante e sposa, madonna e troia, incontenibile e rosa di quell'imbarazzo che fingi, quando ti togli le labbra e le offri agli amanti, come dono unico ma riproducibile, in realtà, per tutti quanti. Ti offri, ti dai, ti specchi, nei frammenti dello sguardo che ti fissa, nell'indelebile voglia che affossa altre ombre, nel caleidoscopio che diluisce indugi e angoscia.
(per l'ispirazione: Francesca Mazzucato)
mercoledì 16 giugno 2010
lunedì 14 giugno 2010
E’ la mente che scatta, non la macchina
TESTO CRITICO A CURA DI S.G. - FemminArt Review
Quella di Marla Lombardo è un’indagine a tappeto, sistematica, instancabile sull’insieme di fotogrammi in cui la vita traduce se stessa. Il film è sempre lo stesso, il lungometraggio dell’assurdo nel quale ricercare i fermo immagine che qualifichino la rappresentazione, che rendano meno tediosa la sequenza. Farsi largo nella jungla delle icone, sparate ormai come raggi laser ai nostri occhi, con il fermo proposito di accecarli, è compito della fotografia, che ci dimostra come in una scena usuale, in quei ventiquattro fotogrammi che formano un secondo di visione, ci sia quello che va salvato, e che trasforma la vita stessa in un’opera d’arte.
Marla ossequia la fotografia nella sua accezione panica, perché si muove a trecentosessanta gradi, innanzitutto, e poi perché lascia libera la mente di prefigurare il taglio al quale la realtà è costretta poi ad adeguarsi. Ai più la fotografia sembra un semplice reportage, asettico, oggettivo, anzi, per alcuni questo rappresenta il dettato della sua filosofia, cioè astenersi il più possibile dall’alterazione della realtà. E invece la fotografia è maggiormente una rivisitazione individuale della stessa, come può esserlo un quadro, o una poesia, con l’attenuante che si parte da un dato ritenuto oggettivo. Questi va penetrato soggettivamente, come Robert Capa, che rifiutava il teleobiettivo, e fotografava l’interno della mina, finchè c’è saltato sopra.
Marla è lei la mina, che esplode nei paciosi aspetti di vita quotidiana, squisita in modo inebriante la sua Urban Therapy, stravolgendo le ombre, recando grazia ai soliti segni di interpunzione, trasformando un percorso in un tour, assegnandoci a volo le istantanee di poesia di cui trabocca ogni scenario dato per scontato, come la vita. Viceversa, quando s’imbatte nei contesti dell’abbandono, sia esso naturale come una casa desueta, sommessa di antico lignaggio, riconquistata dall’erba, o peggio nell’oltraggio di scritte invereconde che amano i luoghi dell’incuria, Marla puntigliosa censisce, e non per esecrare, facile compito della foto di denuncia, ma per riconquistare alla memoria lo status quo ante, e liberare il presente che cerca un tetto sfondato perché in realtà cerca il cielo.
La tecnica sopraffina nella ricerca del particolare, realismo dell’immaginario, tenuta vigile da un bianco e nero che per tanti è ancora la vera fotografia, rendono Marla duttile, magnetica nell’afferrare lo speculum della sua mente, e metterlo in gioco, per tutti, nel turbine della realtà voluta, invece che taciuta.
venerdì 11 giugno 2010
martedì 8 giugno 2010
THE EYES | Checkmate
venerdì 4 giugno 2010
PARADISE LOST | CATTIVI SI DIVENTA?
"L’obbedienza non è più una virtù"
- Don Lorenzo Milani-
L’EFFETTO LUCIFERO | CATTIVI SI DIVENTA?
(libro di Philip Zimbardo, recensito da Galimberti)
In un modo o nell’altro, sempre ci troviamo in un qualche sistema di appartenenza o in qualche situazione che ci chiede di scegliere se stare o non stare al gioco.
giovedì 3 giugno 2010
OCEANI DESERTI DEL TEMPO
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